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Home » Cultura » Storia » Dov’è sepolto Giacomo Matteotti, il deputato socialista ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924?

Dov’è sepolto Giacomo Matteotti, il deputato socialista ucciso dai fascisti il 10 giugno 1924?

Ecco dove si trova la tomba di Giacomo Matteotti, il politico socialista ucciso in un agguato brutale dai fascisti il 10 giugno 1924.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino10 Giugno 2025
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Un giovane Giacomo Matteotti
Un giovane Giacomo Matteotti (fonte: Il Messaggero)
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La tomba di Giacomo Matteotti si trova di fronte all’ingresso principale del cimitero di Fratta Polesine, in provincia di Rovigo, il paese dove Matteotti nacque il 22 maggio 1885. Matteotti è nella cappella di famiglia, voluta da Isabella Garzarolo, sua madre, e completata nel 1928.

Il 10 giugno 1924, in un agguato compiuto dai fascisti, l’onorevole socialista Giacomo Matteotti perse la vita. La squadra guidata da Amerigo Dumini pestò e accoltellò a morte il deputato, all’interno di una Lancia Trikappa nera. Come confermato da Albino Volpi durante un interrogatorio, Matteotti disse:

“Uccidete pure me, ma l’idea che è in me non l’ucciderete mai“.

Solo il 16 agosto, fu possibile ritrovare il corpo che era a Riano, piccolo paese vicino a Roma. Il 21 agosto, i funerali a Fratta.

Tomba Matteotti
La tomba di Giacomo Matteotti (fonte: Casa Museo Matteotti)

Inizialmente la salma di Matteotti si trovava nella cappella di Giuseppe Trevisan. Nel 1925, il trasferimento in una tomba dismessa della stessa famiglia, per evitare profanazioni da parte dei fascisti.

L’11 ottobre 1928 avvenne il trasferimento del feretro nella cappella della famiglia Matteotti. In tale occasione, la moglie Velia spinse affinché venisse celebrata una messa in suffragio del marito nella chiesa parrocchiale di Fratta Polesine. Tuttavia, le autorità politiche e religiose imposero che, per ragioni di sicurezza, la messa si tenesse nella cappella della Casa della Divina Provvidenza.

L’orario scelto, le 6:30 del mattino, avrebbe messo al riparo da possibili ingerenze degli squadristi. Nonostante le proteste di Velia, che invocava il rispetto del culto cristiano dei defunti, la cerimonia avvenne secondo queste disposizioni.

Matteotti riposava all’interno di un sarcofago di marmo nero donato dai lavoratori socialisti del Belgio. Dove, qualche giorno prima della sua morte, il Deputato si recò per partecipare a una riunione dell’Internazionale Socialista. Il coperchio era saldato col cemento, ancora una volta per prevenire tentativi di trafugamento.

In ogni caso, fino al 25 aprile 1945, giorno della Liberazione, le forze dell’ordine sorvegliarono la cappella della famiglia Matteotti, notte e giorno, specialmente nel giorno del 10 giugno, anniversario dell’omicidio. Oggi, la cappella accoglie le spoglie di tutti i membri della famiglia Matteotti.

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