Giuseppe Garibaldi è noto come “l’eroe dei due mondi” per le sue imprese militari sia in Sud America che in Europa, contribuendo significativamente ai movimenti di indipendenza e unificazione in entrambi i continenti.
Giuseppe Garibaldi nacque il 4 luglio 1807 a Nizza, allora appartenente al Primo Impero francese, da una famiglia di origini liguri e di tradizione marinara. Il padre Domenico era capitano di marina, mentre la madre Rosa Raimondi proveniva da una famiglia piemontese. Fin da giovane Garibaldi mostrò inclinazione per la vita avventurosa e il mare, tanto che intraprese la carriera marittima, diventando capitano nel 1832. Nel 1833 conobbe a Marsiglia alcuni esuli italiani e aderì alla Giovine Italia, movimento rivoluzionario fondato da Giuseppe Mazzini.
Dopo aver partecipato a un fallito moto insurrezionale nel 1834, Garibaldi fu condannato a morte in contumacia. Fuggì quindi in Sud America, dove tra il 1836 e il 1848 partecipò attivamente a conflitti per l’indipendenza in Brasile e Uruguay. In Brasile, dove conobbe e si legò alla compagna di vita Anita, si unì alla Rivoluzione Farroupilha, combattendo per la creazione della Repubblica Riograndense. Successivamente, in Uruguay, comandò la Legione Italiana nella difesa di Montevideo contro le forze argentine, guadagnandosi fama per il suo coraggio e le sue abilità strategiche.

Nel 1848, Garibaldi tornò in Italia per partecipare alle guerre d’indipendenza. Fu protagonista nella difesa della Repubblica Romana nel 1849 e, successivamente, guidò la celebre Spedizione dei Mille nel 1860. Questa campagna militare portò alla conquista del Regno delle Due Sicilie e fu fondamentale per l’unificazione dell’Italia sotto la monarchia sabauda.
Dopo l’unità, visse tra Caprera, sua residenza prediletta in Sardegna, e le ultime campagne politiche e militari, come la partecipazione alla guerra franco-prussiana (1870) in difesa della Repubblica francese. Morì il 2 giugno 1882 a Caprera, lasciando un’eredità profonda nella memoria storica italiana e internazionale come simbolo di libertà e coraggio.
L’appellativo “eroe dei due mondi”, dunque, riflette la filosofia di vita di un uomo esaltato dalle lotte per la libertà.