Nel 1984 una carestia devastante colpisce l’Etiopia, costringendo milioni di persone alla fame. Di fronte alle immagini strazianti della tragedia, però, nasce un’idea, un tentativo di unire la musica e la solidarietà per affrontare un’emergenza umanitaria senza precedenti, ossia la Band Aid. Un progetto dietro il quale si cela il musicista Bob Geldof. Profondamente toccato dagli eventi, infatti, decide di agire. Così, con l’aiuto del suo amico e collega Midge Ure, Geldof riunisce un gruppo di musicisti britannici e irlandesi del calibro di Bono, George Michael, Sting, Phil Collins e molti altri, con l’obiettivo di registrare una canzone in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica e raccogliere fondi per le popolazioni colpite dalla carestia. Per due giorni, il 25 e 26 novembre 1984, lavorano negli studi musicali Sarm West di Notting Hill.
Il risultato di tutto questo è “Do They Know It’s Christmas?”, un brano che, nonostante le critiche ricevute per il testo considerato semplicistico e paternalistico, diventa un successo planetario. La canzone, con il suo ritmo incalzante e il coro coinvolgente, conquista le classifiche di tutto il mondo e si trasforma in una sorta di inno generazionale. Il ricavato della vendita del singolo, ovviamente, viene destinato interamente a progetti di emergenza in Etiopia, contribuendo a salvare innumerevoli vite.
In questo modo, dunque, Band Aid ha dimostrato come la musica possa essere uno strumento potente per mobilitare le masse e sensibilizzare l’opinione pubblica su temi cruciali. L’iniziativa culminò con il leggendario Live Aid nel 1985, un concerto simultaneo tenuto a Londra e Philadelphia a cui hanno partecipato le più grandi star della musica dell’epoca.
Band Aid ispirò anche i musicisti americani che qualche tempo dopo realizzarono il progetto USA for Africa, con la celeberrima We Are The World. Bob Geldof oltrepassò l’oceano per aiutare Quincy Jones, Michael Jackson ed Harry Belafonte a mettere a punto la canzone.