Nel discorso di accettazione della Coppa Volpi alla migliore interpretazione maschile per Jouer avec le feu a Venezia 204, Vincent Lindon ha ringraziato a lungo giuria e pubblico. Parlando apertamente dei suoi tic, dei piccoli scatti col viso, acuiti dall’emozione del momento. Lo accompagnano da quando era bambino e, come raccontato da persone a lui vicine, dipendono da un trauma infantile: la separazione dei suoi genitori.
Lindon negli ultimi anni si è imposto per i suoi ruoli drammatici e ha vinto a Cannes e il César per La legge del mercato nel 2015. Nell’ambito del programma di France 2, Un jour un destin, un amico intervistato ha detto: “Sono tic emotivi. Da quello che ho capito, i tic sono arrivati quando i suoi genitori si sono separati. Ha sofferto molto per questo, perché aveva l’impressione di non far più parte di nessuna delle due famiglie“.
Eppure, sul set, la situazione cambia completamente. Nello show di Thierry Ardisson, Lunettes noirs pour nuits blanches, nel 1990 in occasione dell’uscita del suo film Ci sono dei giorni… e delle lune di Claude Lelouche, spiegò: “Quando giro, dal momento in cui diciamo motore, non ne ho uno“. Aggiungendo poi, anni dopo in un’intervista a Konbini: “Non ho più i tic, quando interpreto un personaggio, quando dimentico di essere Vincent“.
Toccante in tal senso la risposta che diede alla giornalista Régine Magné nel 1987,durante la presentazione a Cannes del film di Diane Kurys, Un uomo innamorato. Ecco lo scambio riportato dal sito francese Pure People:
“Ho l’impressione che solo una cinepresa possa tranquillizzarti, hai bisogno di recitare per essere pienamente felice?”
“Ti riferisci al mio nervosismo? È vero che quando sento la parola ‘motore’ dimentico tutte le mie ansie, i miei tic, il mio nervosismo. Allora se qualcuno potesse dirmi motore un po’ di più spesso…“.
Nel film diretto dalle sorelle Delphine e Muriel Coulin, Lindon è Pierre, un operaio vedovo che vive nella periferia di Metz con i figli, Felix e Luis. Il più giovane diventa uno studente alla Sorbona, mentre il primogenito frequenta dei gruppi neofascisti.