Pupi Avati è tornato dietro la macchina da presa e lo ha fatto affidandosi addirittura alla figura del “sommo poeta”. O, per meglio dire, al Trattatello in laude di Dante di Giovanni Boccaccio. In questo modo, dunque, si porta a termine un viaggio all’interno di eventi pubblici e privati che hanno inciso anche sulla poetica di Alighieri. In quest’ottica entrano alla perfezione alcuni fatti come l’amicizia con Guido Cavalcanti, lo scontro tra Dante e il pontefice e i tumulti a Firenze quando era diventato priore.
Una ricostruzione che ha il potenziale di essere ancora più realistica perché è ambientata nei luoghi storicamente legati alla narrazione dantesca. Tra le location scelte da Pupi Avati, dunque, non poteva mancare la Toscana, l’Umbria, il Lazio e, ovviamente, la zona di Ravenna. Ma vediamo nel dettaglio i diversi luoghi utilizzati.
- Umbria – Le riprese hanno avuto luogo presso la Basilica di San Ponziano a Spoleto (PG), l’Abbazia Santi Fidenzio e Terenzio di Massa Martana, la piccola Chiesa di San Cristina a Santa Anatolia di Narco, tutte situate nella provincia di Perugia. Poi, all’Abbazia di San Michele Arcangelo presso Schifanoia, non lontano da Terni. E nell’Abbazia di San Pietro in Valle nel comune di Ferentillo. A questo si aggiunge anche Palazzo Trinci a Foligno, dove è stato ambientato il matrimonio con Gemma Donati.
- Lazio – Le location scelte sono la Chiesa di San Giovanni in Argentella a Palombara Sabina, vicino a Roma, e la Chiesa di San Maria in Castello a Tarquinia, in provincia di Viterbo.
- Ravenna – Qui Boccaccio percorre alcuni dei luoghi cari a Dante. Nello specifico si tratta della pineta di Classe, “la divina foresta spessa e viva” del XXVIII del Purgatorio. E la Basilica di Sant’Apollinare, i cui mosaici bizantini hanno ispirato tante immagini della Divina Commedia.