Il film di Nisha Ganatra, L’assistente della star, con Dakota Johnson e Tracee Elliss Ross non è ispirato a una storia vera. Tuttavia, una delle due protagoniste, Ross, è davvero la figlia di una grande popstar, Diana Ross.
La commedia musicale racconta la storia di Maggie (Johnson), segretaria tuttofare di una cantante sulla via del tramonto, Grace Davis (Ross). Una diva capricciosa che tuttavia conserva nel suo cuore la speranza di tornare sulla cresta dell’onda, riservando anche insolite qualità umane. Quando infatti la casa discografica le propone un “ritiro dorato” con degli show a Las Vegas, una parte di lei sente di voler rifiutare, perché ha molto da dire.
Maggie però non vuole essere un’assistente tutta la vita, anzi. Il suo grande sogno è diventare una produttrice musicale, campo in cui mostra di avere grande talento. E quando incontra l’artista di strada David (Kelvin Harrison Jr.) sente che è arrivato il suo grande momento. Anche se Grace, ogni tanto, la ostacola.
Come detto, non c’è nulla di vero nella storia raccontata, tuttavia certe dinamiche, soprattutto all’interno dello showbiz musicale, sono perfettamente note a Tracee Ellis Ross, nata dal primo matrimonio tra la grande Diana Ross e il manager di origine ebraica Robert Ellis Silberstein.
Diana Ross è stata, prima con le Supremes, poi da solista, una delle personalità più rilevanti della black music. Attrice, icona della comunita LGBTQUIA+, Diana Ross ha cinque figli oltre a Tracee, nata nell’ottobre del ’72, Rhonda Suzanne, Chudney Lane, Ross Arne ed Evan Olav.
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Tra Tracee e la mamma il rapporto è sempre stato molto saldo e complice (nel film il suo look ricorda molto quello di Diana Ross). Non è un caso che abbia chiesto aiuto proprio a lei per interpretare il pezzo trainante della colonna sonora, Love myself.
Lei stessa ha raccontato di aver registrato il pezzo e di averlo portato con sé in macchina per farlo sentire a Diana Ross. Che dopo aver ascoltato la canzone si commuove alle lacrime.