Buon compleanno a Laura Morante che vogliamo festeggiare, idealmente, raccontando la burla terribile che Carlo Verdone le fece al termine delle riprese di L’amore è eterno finché dura del 2004. Una delle commedie dell’ultima produzione di Verdone che ha avuto maggiore successo. Merito della chimica palpabile tra i protagonisti, Verdone da una parte e le sue donne dall’altra. La moglie, Laura Morante, psicologa in crisi che si innamora di un altro uomo (il fantomatico Guido interpretato da Antonio Catania). E il nuovo interesse sentimentale, Stefania Rocca.
Verdone, in un lungo post del 2016, racconta come si prese gioco dell’amata Morante, durante la sessione di doppiaggio di due scene. Il regista accoglie la collega con una faccia affranta, dicendole, per scherzo, che era stato costretto a tagliare due scene. Una di queste, quella in cui Gilberto e Tiziana si confrontano dopo la separazione, forse la più bella di tutto il film. Morante reagisce in maniera furibonda:
“L’amore è eterno finché dura resterà tra i miei lavori più amati.
Ci fu, durante le nove settimane di riprese, un’atmosfera molto affettuosa e particolarmente serena, con un cast perfetto in ogni ruolo.
Laura Morante fu molto efficace nell’interpretare il personaggio di mia moglie: dotata di tempi recitativi perfetti, fu la partner ideale per i frequenti scontri in casa e fuori casa che il copione prevedeva.
Stefania Rocca invece non si preparava molto, preferiva andare ad istinto, ed avendo catturato in pieno la stravaganza del suo personaggio, lo rese assolutamente vero, credibile.Laura è una vera perfezionista e fino a quando non si sentiva sicura voleva macinare ciak su ciak, anche se in realtà era perfetta già dal primo ciak: fu una compagna di lavoro splendida che aiutò anche me a recitare con molto rigore.
Terminato il film, andammo al doppiaggio solo per correggere pochissime battute, e ben conoscendo lʼorgoglio di Laura le feci uno scherzo. Come entrò nella saletta di doppiaggio, tutta felice di vedere qualche scena montata, mi faccio trovare con una faccia triste ed imbarazzata.
“Che hai Carlo?…ti vedo giù. Che è successo?”.Allargai le braccia come una persona disperata e le dissi con un tono di voce depressissimo:
“Laura perdonami, il film era lungo…ho dovuto tagliare la nostra litigata di notte e un pezzo del tuo finale all’aeroporto…ti chiedo scusa veramente ma stavamo sopra le due ore…”.Il volto di Laura si trasforma a poco a poco, mi fissa senza parlare.
Stringe i denti, e poi di colpo esplode:
“TU HAI TAGLIATO QUELLE DUE SCENE??? TU TI SEI PERMESSO DI…”.
La blocco ridendo:“È uno scherzo Laura! Ma che te pare che…”.
Ma Laura non ascolta quello che dico, apre la porta della sala doppiaggio ed esce come una furia!
Vittoria De Masi, la direttrice del doppiaggio, preoccupatissima, mi supplica di raggiungerla e spiegarle meglio.
Esco, corro verso l’ascensore ma Laura era già scappata via indignata: il cellulare chiuso per tutta la serata presagiva un gran casino al quale sarei andato incontro.
Per spiegarmi e far pace impiegai un giorno e mezzo.
Ma aveva tutte le ragioni del mondo perché mai ho trovato una attrice più efficace nelle litigate. Avevamo i tempi perfetti“.
In effetti, la sequenza è spassosa. Eccola qui.