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Home » Spettacolo » Perché il Leopardi di Sergio Rubini non ha la gobba?

Perché il Leopardi di Sergio Rubini non ha la gobba?

Nel film televisivo Sergio Rubini, presentato a Venezia '24, Giacomo Leopardi è "senza gobba", per una precisa scelta d'autore. Ecco quale.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino30 Agosto 2024
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Una scena di Leopardi - Il poeta dell'infinito
Una scena di Leopardi - Il poeta dell'infinito (fonte: Ufficio stampa RAI)
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Da qualche tempo a questa parte il Festival di Venezia dà molto spazio alle produzioni televisive, anche italiane. Come il film televisivo su Giacomo Leopardi, Leopardi – Il poeta dell’infinito, diretto da Sergio Rubini, che Rai 1 trasmetterà in prima serata il 16 e il 17 dicembre. Il regista ha voluto un cambiamento forte rispetto all’iconografia classica del poeta marchigiano, togliendogli la caratteristica fisica per la quale è da sempre ricordato, la gobba. Questo perché Rubini voleva rappresentare il pensiero di Leopardi, non la sua morfologia, come lui stesso ha raccontato ad ANSA:

“In realtà più che la morfologia del corpo di Leopardi mi interessava raccontare la morfologia del suo pensiero“.

eopardi poeta dell'infinito
Leonardo Maltese è Giacomo Leopardi (fonte: Ufficio stampa RAI)

Una scelta controcorrente che si estende anche alla personalità del personaggio, interpretato da Leonardo Maltese, che nel film è più ironico, spregiudicato. Insomma, lontano dall’immagine di poeta disperato e ammalato. Come ad esempio si vede in un altro bellissimo film su Leopardi, Il giovane favoloso, di Mario Martone, sempre presentato a Venezia nel 2014.

Aggiunge Rubini:

“Io insomma non ho raccontato un Leopardi diverso, ho solo detto che era davvero diverso e non quella figurina da Presepe in cui spesso lo si racchiude. Il coraggio me l’ha dato Leopardi e poi l’abbiamo avuto insieme agli sceneggiatori perché ci siamo presi alcune licenze narrative. Come nel caso di ‘Amadeus’ di Miloš Forman in cui si parla di una rivalità con Salieri mentre i due musicisti in realtà non si erano mai conosciuti. Anche per noi di Leopardi contava solo la sua visione del mondo, non mi interessava affatto la sua gobba, ma piuttosto raccontare l’aspetto poi saliente di un intellettuale: il suo pensiero“.

La miniserie, realizzata con il sostegno della Regione Marche, vede nel cast anche Alessio Boni nel ruolo del padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi (la madre, Adelaide Antici), Giusy Buscemi che interpreta l’amata Fanny Targioni Tozzetti, Cristiano Caccamo, che è il caro di Leopardi, Antonio Ranieri, e Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine.

 

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