Irving Berlin, cantautore e compositore americano di origine russa, scrisse White Christmas nel 1940 (verosimilmente sotto il caldo sole di Los Angeles). Anche la registrazione ufficiale alla Decca Records non ha nulla a che vedere con il periodo natalizio, se consideriamo che avvenne nel Maggio del 1942. Persino la sua nascita ha poco a che fare con il Natale se consideriamo che Berlin la compose per il film La Taverna dell’Allegria. Non possiamo negare che il suo successo è stato enorme e, grazie anche all’interpretazione di Bing Crosby, è un brano che rimarrà nelle playlist natalizie ancora per molto tempo.
Il brano che noi conosciamo non è quello ufficiale del 1942. La prima incisione si danneggiò a causa del frequente utilizzo e dovettero registrarla una seconda volta, nel 1947. Per ricreare la stessa magia vennero richiamati, accanto a Crosby, la stessa orchestra (Trotter Orchestra) e gli stessi coristi (Darby Singers). Il risultato fu eccellente, ma un buon orecchio noterà l’aggiunta di flauti e celesti utilizzati per dare maggiore brillantezza. White Christmas rimane una delle canzoni più reinterpretate di tutti i tempi (tra le versioni più famose ci sono quelle di Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Frank Sinatra, Elvis Presley, Dean Martin, Otis Redding, Nat King Cole, Barbra Streisand, Elton John e Michael Bublé).
La canzone parla principalmente di nostalgia e desidero per un Natale sereno. Il testo evoca immagini e sensazioni di Natali idilliaci dell’infanzia. Ricorda la neve che cade, le cime degli alberi che brillano ed il rumore delle slitte sulla neve. Nel ritornello I’m dreaming of a white Christmas si avverte il desiderio di avere un Natale “normale”, proprio come quelli a cui era abituato. La neve bianca non è solo un simbolo meteorologico ma assume un significato quasi magico.
Seppur il testo infonde serenità, si può avvertire nel contempo anche molta tristezza. Forse perché traspare il ricordo di Berlin relativo alla morte del figlio (avvenuta la vigilia di Natale del 1928). Oppure perché nasce in un periodo storico come quello della Seconda Guerra Mondiale. Non a caso dopo l’attacco di Perl Harbor le radio militari trasmettevano quasi incessantemente White Christmas per mantenere alto il morale, fornire un legame emotivo con casa e infondere un po’ di speranza a chi era lontano da casa.