La World Anti-Doping Agency (WADA) ha squalificato per tre mesi Jannik Sinner, attuale numero uno del tennis mondiale, a seguito di un test antidoping positivo per clostebol. La decisione è stata presa nell’ambito di un accordo tra il tennista italiano e l’agenzia, stabilendo che la sospensione avrà effetto dal 9 febbraio 2025 fino al 4 maggio 2025. Ciò consentirà a Sinner di tornare in campo in tempo per il Roland Garros. L’agenzia aveva presentato un ricorso al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS) dopo che Sinner era stato giudicato non responsabile né negligente da un Tribunale Indipendente.
La WADA, fondata il 10 novembre 1999 e con sede a Montreal, in Canada, è l’organismo che regola e monitora il rispetto delle norme antidoping a livello globale. Il suo obiettivo è garantire la trasparenza e l’integrità nello sport, applicando il Codice Mondiale Antidoping, adottato da oltre 650 organizzazioni internazionali. L’agenzia conduce ricerche scientifiche, promuove l’educazione antidoping e accredita circa 30 laboratori specializzati per le analisi dei campioni.

Nel caso specifico di Sinner, la WADA ha riconosciuto che l’assunzione della sostanza proibita è avvenuta a sua insaputa, probabilmente per una negligenza nell’entourage del giocatore. Inoltre, è stato confermato che il clostebol non ha migliorato le sue prestazioni sportive. Tuttavia, secondo il regolamento antidoping, la presenza di una sostanza vietata nel corpo di un atleta comporta comunque una squalifica.
Ricordiamo che Giacomo Naldi e Umberto Ferrara, rispettivamente fisioterapista e preparatore atletico di Jannik Sinner, sono stati allontanati dallo staff di Sinner, poiché considerati responsabili del pur accidentale contatto tra il tennista e il clostebol.
La Federazione Internazionale di Tennis e l’Agenzia Internazionale per l’Integrità del Tennis, entrambe co-respondenti al ricorso di WADA presso il CAS, hanno accettato l’accordo per la risoluzione del caso.